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Napoli, I primi vagiti del “Giornalista Pubblico”: Nell’ambito della formazione obbligatoria un appuntamento promosso dal SUGC in collaborazione con forMedia

Minuto di silenzio in Memoria di Luigi Necco.

 

Napoli, 18 Marzo – Come nella migliore tradizione operistica, gli applausi finali hanno invocato il bis, così per  il corso di formazione promosso dal Sindacato unitario giornalisti della Campania, in collaborazione con forMedia, sul tema del ‘Giornalista pubblico’,  svolto nell’Aula Pessina dell’Università degli Studi di Napoli, giovedì 15 marzo scorso. La replica è stata messa già in programma. La platea dei circa 300 giornalisti prenotati prenotatisi attraverso la piattaforma SIGEF, confermata con la presenza, ha doppiato le disponibilità iniziali di 150 posti per seguire il convegno formativo riguardante “Il giornalista pubblico e l’informazione al cittadino nell’era della trasparenza totale e dei social” che ha avuto un’attrazione per gli operatori dell’informazione della Campania e delle regioni confinanti.

 

Nella sua introduzione, dopo la commemorazione, con un minuto silenzio, di Luigi Necco,  il Segretario del Sugc, Claudio Silvestri, ha affermato che si tratta del «primo di una serie di eventi formativi che il sindacato dei giornalisti organizzerà su temi strettamente legati alla professione giornalistica. Vista la forte domanda, il corso verrà replicato, anche perché il tema dell’attività di informazione nelle pubbliche amministrazioni è di stretta attualità e può rappresentare uno sbocco fondamentale per la creazione di nuovi posti di lavoro».

 

Nel suo saluto il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna, ha fatto un appello a «stare tutti insieme per vincere questa sfida, non tanto per provarci, ma per uscire dalle secche, altrimenti questa professione rischia di essere sempre più schiacciata marginalizzata e privata di diritti. Le regole per l’accesso, la deontologia e la formazione continua faranno la differenza fra noi e chiunque in qualche modo vorrà improvvisarsi giornalista». Intervento ripreso a cura del sociologo e giornalista  Antonio Castaldo per IESUS Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali reperibile all’indirizzo web https://www.youtube.com/watch?v=MHqDmxvcYxw .

 

Il Presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana, FNSI, Raffaele Lorusso ha affermato : «con l’Ordine abbiamo intrapreso azioni comuni a favore dei colleghi per far crescere i diritti. Questo momento di riflessione nasce su due punti di riferimento: la Legge 150 del 2000 con la sua discrezionalità per la P. A. a dotarsi di uffici stampa per cui c’è chi l’ha fatto, chi no l’ha fatto e chi l’ha fatto in un certo modo. Sul suo superamento avvenuto con leggi e atti anche recenti e mi riferisco al FOIA italiano che stabilisce l’accesso ai cittadini agli atti della Pubblica Amministrazione. Da parte nostra occorre costruire l’aspetto contrattuale del Giornalista Pubblico e fare avanzare chi non ha e non fare arretrare chi già ha. Il giornalismo professionale non ha niente da che vedere con i social, rispettare la verità, la dignità e la personalità altrui».

 

Il Presidente di “forMedia”, Renato Cantore, ha orgogliosamente rivendicato la ventennale attività di questo ente terzo affermando: «Noi no vogliamo sostituire ma aggiungere offerta formativa, per i colleghi che poi valuteranno, assicurando eccellenza dei nostri corsi e rispetto delle regole». Nell’analisi del Docente di filosofia politica e storia delle dottrine politiche presso l’Università Federico II, Alessandro Arienzo, il panorama della comunicazione presenta una ricchezza di autoproduzioni con «autorialità difficile da assumere; dimensione emozionale; individualizzazione della comunicazione e disintermediazione; indipendenza e autonomia.  Oggi abbiamo un problema su come si sta formando l’opinione pubblica. Formazione e deontologia ci aiutano a governare insieme la mutazione culturale».

 

 

Il Professore, Sergio Talamo, direttore dell’area Comunicazione, Editoria, Trasparenza e Progetti speciali di Formez PA, a 18 anni dalla legge 150 rilevando l’esigenza di una “legge 151” che riconosca la nuova dimensione comunicativa dentro la Pubblica Amministrazione ha trattato l’andamento legislativo lungo il percorso storico della riforma della PA, inerente la qualità dei servizi e la fruizione dei cittadini, dalla Legge n. 241 del 1990 al Decreto Legislativo n.  97/2016, che riforma il sistema della Trasparenza fissato dal D. Lgs. n. 33 del 2013, innovandolo con “l’accesso civico generalizzato”, il cosiddetto  “Foia italiano”, giungendo al n. 179 del 2016, che riforma il Codice dell’amministrazione digitale del 2005 con il prioritario principio “PA digital first”.

 

La tensione è verso una revisione normativa, per l’attuazione del modello ottimale dell’ “Ufficio Comunicazione, Stampa e Servizi al Cittadino”, proposto dall’Associazione “PAsocial” e ora contenuto nella piattaforma della Federazione Nazionale della Stampa Italiana ed oggetto di discussione presso l’Aran, per il riconoscimento del nuovo profilo professionale del “Giornalista Pubblico”.  Il Professore Talamo ha indicato le nuove professionalità che in una moderna comunicazione pubblica gestiscono i differenti “5 desk”: «a) Contatti con il pubblico e gestione dell’accesso civico,, già a carico degli Urp); b) Redazione delle notizie, trattamento delle informazioni e rapporti con i media; c) Analisi di citizen satisfaction  in rapporto alle Carte dei servizi e la regolare rilevazione del feedback del cittadino; Sostegno alla partecipazione civica e consultazioni pubbliche; d) Campagne di comunicazione ed organizzazione di eventi; e) Comunicazione interna per migliorare la circolazione delle informazioni e pratica del team building» e concludendo il suo intenso intervento formativo sottolineando  la comunicazione social che taglia i costi e permette accesso senza formalismi:  «Occorre tenere conto delle cinque novità social. 1. Comunicazione a due vie in tempo reale; 2. Interrogabilità dell’Ente; 3. Servizio Pubblico valutabile e sua pianificazione modulare e flessibile; 4. Informazione e sua agenda che diventano diffuse e rafforzano il cittadino; 5. La regola diventa l’interazione con gli utenti con scambi straordinari».

 

La Federazione Nazionale Stampa Italiana in attesa del confronto con l’ARAN plaude alle recenti conquiste contrattuali su http://www.fnsi.it/il-contratto-enti-locali-apre-al-giornalista-pubblico-fnsi-risultato-importante-ora-il-confronto-con-laran-su-diritti-e-garanzie  

Per gli Enti Locali l’istituzione di nuovi profili per le attività di comunicazione e informazione avviene con l’applicazione dell’articolo 18-bis del Contratto di comparto http://www.upinet.it/docs/contenuti/2018/02/Ipotesi%20CCNL%20

Comparto%20funzioni%20locali%20del%2021%20febbraio%202018.pdf .

E’ con questi strumenti e nel rispetto degli innovativi principi legislativi che il “Giornalista Pubblico” è chiamato a svolgere la sua missione nella Pubblica Amministrazione nel Terzo Millennio già inoltrato, e nell’era del Web,  sull’onda del necessario cambiamento per far crescere trasparenza dell’amministrazione pubblica, efficienza ed efficacia dei suoi servizi, capacità di ascolto e di risposta per la piena soddisfazione dei cittadini. In chiusura è arrivato anche il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, impegnato in contemporaneamente nella mattina con analoga iniziativa formativa promossa dall’Ordine presso l’Emeroteca di Napoli.

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