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Napoli, Castel Sant’Elmo e Museo del Novecento napoletano: l’ultima giornata dell’anno di apertura gratuita

Napoli, 8 Dicembre – Nell’ultima giornata dell’anno di apertura gratuita i visitatori di Castel Sant’Elmo hanno potuto ammirare nella cornice dell’antica fortezza medievale lo splendido panorama del Golfo di Napoli, ma non solo. Il Castello, di proprietà dello stato italiano, dal dicembre 2014 fa parte dei beni gestiti dal Polo Museale della Campania. Per la sua posizione strategica, nel corso della storia della città di Napoli è sempre stato un possedimento molto ambito, avendo una lunga storia di assedi.

Il suo primo assedio si ebbe da parte di Ludovico di Ungheria, per vendicare il fratello morto per mano della moglie regina Giovanna I d’Angiò. Il castello fu ambito da spagnoli e francesi quando i due popoli stranieri si contendevano il regno di Napoli, diventando un carcere nel quale furono prigionieri, tra gli altri, il filosofo Tommaso Campanella. Nel 1647, durante la rivoluzione di Masaniello, il popolo cercò di impadronirsene, ma il Vicerè duca D’Arcos lì rifugiatosi resistette agli assalti del popolo.  Nel’700 fu assediato dagli austriaci e dai Borbone. Nel 1799 il suo assedio fu la nascita e la fine della Repubblica Partenopea, una della Repubbliche sorelle della Francia Rivoluzionaria di Napoleone Bonaparte. Il 20 Gennaio 1799 Castel Sant’Elmo fu preso dai rivoluzionari napoletani; il 13 giugno 1799 ci fu la capitolazione della repubblica partenopea.

Nel corso dei secoli passati è stato adibito a carcere militare fino gli anni’70 del secolo scorso. Dopo anni di lavoro di restauro fu aperto al pubblico il 15 maggio 1988.

Oggi chi entra nel castello e sale le rampe che portano alla sua cinta muraria può visionare quello che è il suo museo di riferimento, ovvero il Museo Napoletano del’900. Qui quadri, sculture e grafiche sono realizzate quasi esclusivamente da artisti napoletani che si rifanno alle correnti artistiche delle avanguardie del’900, in particolare del futurismo e del neorealismo italiani.

Tra gli autori delle opere esposte si ricordano: Tommaso Marinetti, Vincenzo Gemito, Emilio Notte, Mimmo Paladino, Maurizio Valenzi e tanti altri. Un modo per i visitatori di guardare da vicino i progressi di uomini che hanno segnato l’arte napoletana del Novecento che vanno in un periodo dal 1910 al 1980.

Annibale Pietro Napolitano

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