Attualita'

LA POLITICA DELL’ASCOLTO…

Napoli, 8 Giugno – L’assistenzialismo da solo non basta, ci vogliono interventi lungimiranti in grado di rilanciare l’economia e produrre davvero posti di lavoro nelle regioni soprattutto del Sud. In questi giorni ho incontrato alcuni piccoli imprenditori che all’unisono chiedevano un regime fiscale più equo, più umano e meno da strozzini di Stato.

Gli stessi esternavano la medesima criticità e difficoltà nel reclutare personale: a fronte di un nuovo lavoro molti rifiutano per non perdere il diritto al reddito di cittadinanza a meno che non li si assumi a nero. Altri ancora si rifiutano addirittura di valutare offerte di lavoro vista la rendita mensile percepita. Discorso a parte merita l’obbligo di prestare 8 ore settimanali lavorative per enti pubblici. Ebbene, ho incontrato due sindaci, ed entrambi, lamentavano che i centri per l’impiego, contattati per usufruire delle prestazioni dei beneficiari del rdc, non hanno alcuna disposizione in tal senso e dei navigator neanche l’ombra, mentre i soldi pubblici vengono comunque elargiti.

Mi sorge il dubbio che tutto questo affanno, questa corsa ad approvare il rdc, senza creare e formare prima le strutture, una rete e i mitici navigator precari, sia stata dettata solo e soltanto dalla tornata elettorale delle elezioni europee….bah, chissà… Si sarà fatta campagna elettorale, come sempre, con i soldi dei cittadini? Fermo restando i buoni propositi del rdc, è inconcepibile non aver previsto e valutato i risvolti negativi di una manovra atta ad elargire danaro pubblico, sottratto in parte dalle pensioni di chi ha lavorato per una vita intera, in virtù di criteri e condizioni economiche “disagiate” . La povertà non la si elimina con il solo assistenzialismo, altrimenti si balza indietro di decenni creando solo un bacino di voti da gestire e veicolare. La proposta emersa: Agevolare ed incentivare nuove assunzioni mediante manovre di agevolazioni quali contributi a carico dello Stato, supporto tecnico-finanziario e disponibilità a controlli periodici da parte di commissioni preposte.

Probabilmente una strategia più oculata e mirata, potrebbe far fronte ad un’altra grave piaga: quella del lavoro a nero, potrebbe far emergere tutto o almeno in parte il sommerso che oltre ad evadere totalmente tasse e contributi, e a calpestare i diritti dei lavoratori, è uno dei principali responsabili delle enormi mole di rifiuti (materiali di scarto da lavorazioni) smaltiti illegalmente e di conseguenza dell’inquinamento della nostra terra. C’è bisogno di creare i presupposti per nuovi posti di lavoro: LA POVERTÀ HA SEMPRE E COMUNQUE UNA DIGNITÀ!

 

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