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Il magico Presepe vivente di Casarlano

Casarlano, 7 Gennaio – Il Presepe Vivente di Casarlano, piccola frazione del comune di Sorrento, da tutti conosciuta come la Betlemme di Sorrento.

Quest’anno 2019/2020 è alla dodicesima edizione. L’Associazione Gli Amici di Casarlano e la Comunità parrocchiale, per la buona riuscita del presepe, si mettono all’opera dal mese di ottobre.

Il presepe nasce dal nulla, viene allestito dalla manodopera di esperti muratori, di rurali, di pratici in tecnica di svariati mestieri e da persone di buona volontà. Intere famiglie, all’imbrunire dopo il lavoro dei campi, dei mestieri o professioni, con passione e dedizione costruiscono l’intero villaggio presepiale, a partire dal piazzale dell’antica chiesa di Santa Maria di Casarlano.

 L’itinerario prende forma in una fabbricazione che è una vera opera d’arte, con scenari d’incanto. Si snoda intorno a tutto il complesso parrocchiale e dintorni, tra vigne, agrumeti, uliveti. È una meraviglia di sfondi, nel villaggio prettamente contadino dall’emissione di rumori e canti di antichi mestieri. Più di trecento comparse, per la maggior parte le stesse che hanno lavorato alla costruzione, abbigliate con abiti d’epoca, nei giorni di rappresentazioni, impersonano la vita agreste in un’atmosfera attraente ed emozionante. Ci si sofferma nelle semplici case, cantine, botteghe, dove regna l’odore di buono, di famiglia, di sudore, di sapori, odori autentici, che si espandono nel circondario.

La locanda dalla luce soffusa, accoglie lavoratori per una chiacchierata nel dopolavoro, con un bicchier di vino e pane con noci. La bottega del falegname, con gli arnesi dell’arte manuale dà vita al mestiere con gli apprendisti; il fragrante pane, dall’impasto al forno è un susseguirsi di azioni; il contadino, fiero si prepara manualmente  l’attrezzo, il piantatore,  per interrare gli arbusti. La preparazione della ricotta di capra è tutto un rito e la figurante si lascia andare in una cordiale conversazione “Nella vita, sebbene adesso abbia una bella età, svolgo il mestiere di contadina, faccio tutto in campagna, zappo, semino, raccolgo. Una volta   lavoravo dalla mattina alla sera, trovando il tempo per fare la moglie, la mamma e adesso che sono nonna mi piace tramandare le tradizioni, i valori della nostra terra.  I campi se li coltivi, danno frutti per vivere. Noi a Casarlano coltiviamo agrumi, ulivi, viti e alleviamo animali per macellare salumi e carni, mangiamo ancora cibi genuini, Con il presepe che allestiamo vogliamo attestare le tradizioni dei mestieri che sono scomparsi del tutto e che altri stanno scomparendo. I figli che lavorano qui devono continuare a viverci, perché il paese è salubre e siamo gente unita. Il presepe vivente per noi è diventato il vivere comune ed è fede cristiana che riempie il vuoto della vita nei momenti di sconforto soprattutto per i giovani. Non aspettiamo altro che continuare la tradizione con il nostro esempio per i figli e i nipoti che crescono. Tra i figuranti ci sono tantissimi bambini e giovanotti, nostri figli, nipoti, parenti, che partecipano con vivo trasporto alle scene e questo mi / ci fa un immenso piacere”.

Pasquale – “Lavoriamo ininterrottamente per mesi costruendo casupole, botteghe, capanne, case con ballatoi, ringhiere. Un vero villaggio che si snoda tra vicoli e vicoletti e ogni anno mettiamo fuori vecchi attrezzi, suppellettili e vestiario che riponiamo a fine presepe. Nessuno si risparmia al lavoro che è fatto di ingegno e amore per le proprie radici. Il presepe vivente comporta un costo che alleviamo con le offerte che i turisti lasciano nei cestini a fine percorso e possono gustare le zeppole offerte allo stand, proprio davanti alla chiesa di Santa Maria”.

C’è aria di armonia al villaggio presepiale, tra animali domestici, canti celestiali, suoni di zampogne, cordialità, bambini forestieri, increduli all’atmosfera, che curiosi fanno mille domande.

È proprio vero che il Presepe dà “magia”. Apre i cuori in un unico abbraccio di pace e fraternità, che possa governare e prosperare nel visitatore. Ultima scena del percorso è la Natività. E lì ci si ferma estasiati, mentre la nenia degli zampognari fa gioire gli animi dei turisti, accorsi dalle zone limitrofe della Campania e altrove, sempre più numerosi, anno dopo anno.

Il presepe vivente di Casarlano è il messaggio cristiano di calore e bellezza di quella notte remota della città di Betlemme, che i casarlani sanno donare alla perfezione.

Da calendario, il presepe, visitabile nei giorni 26,27,28,29 dicembre 2019 e 1, 2, 4, 5,6, 2020 è aperto al pubblico con ingresso gratuito ancora l’11 e il 12 gennaio 2020 dalle ore 18.00 alle ore 20.00.

 Nei giorni della rappresentazione nella frazione collinare di Sorrento, si può usufruire di un servizio navetta gratuito, attivo dalle ore 17,30 alle ore 20,30 nei pressi del parcheggio Terminal Via S.Renato e Viale Caruso Piazza Tasso. Il servizio è patrocinato dal Comune di Sorrento, dalla Fondazione Sorrento, e dalla Regione Campania.

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