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IL DECRETO SBLOCCA CORRUZIONE? FATTO!

Napoli, 15 Giugno – La vicenda Radio Radicale quale arma di DISTRAZIONE di massa mentre si approvava l’indecente Decreto Sblocca Cantieri, D.L. n°32/2019. Mentre i media, i politici e i social ci rimbalzavano costantemente la notizia dei 3 Milioni per mantenere in vita una emittente radiofonica storica, del voto della Lega a favore e del M5S contrario…sotto traccia e nel silenzio più assoluto si approvava il Decreto Sblocca Mazzette! I classici e soliti mezzucci utilizzati da sempre dalla vecchia politica per fregarci e/o approvare porcate a nostra insaputa!

Un Decreto che contiene perfettamente e compiutamente tutto quanto non ci si sarebbe mai auspicato da un governo del cosiddetto CAMBIAMENTO. Premesso che l’affidamento diretto sotto soglia è da sempre lo strumento che i politicanti utilizzano per fare campagna elettorale, per ricambiare favori, per spartirsi tangenti, per assicurarsi favori dagli amici e dagli amici degli amici…è scandaloso che il governo abbia “legalizzato” tutto ciò! Sconvolgente è l’ipocrisia dei Cinque stelle, che nella scorsa legislatura avevano sempre denunciato come malaffare tutto ciò che oggi hanno votato… Chissà come mai hanno cambiato idea?! Ecco a voi le prove…! Ecco allora l’aumento della quota di subappalto, la reintroduzione del criterio del massimo ribasso, l’aumento delle possibilità di procedere per trattativa privata. Viene reintrodotto l’appalto integrato di progettazione ed esecuzione e la possibilità di aggiudicare con il solo progetto definitivo. In questo modo si riapre a prevedibili ed infinite varianti in corso d’opera (a maggiori costi e a malaffare) e a lungaggini.

Da oggi gli affidamenti dei lavori: – di importo tra i 40.000 euro i 150.000 euro, o alle soglie di cui all’articolo 35 per le forniture e i servizi, mediante affidamento diretto previa valutazione di tre preventivi, ove esistenti, per i lavori, e, per i servizi e le forniture, di almeno cinque operatori economici individuati sulla base di indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici, nel rispetto di un criterio di rotazione degli inviti. – di importo tra i 150.000 euro e i 350.000 euro, mediante la procedura negoziata di cui all’articolo 63 previa consultazione, ove esistenti, di almeno dieci operatori economici -di importo tra i 350.000 euro e 1.000.000 di euro, mediante la procedura negoziata di cui all’articolo 63 previa consultazione, ove esistenti, di almeno quindici operatori economici, nel rispetto di un criterio di rotazione degli inviti, individuati sulla base di indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici – per affidamenti di lavori di importo pari o superiore a 1.000.000 di euro e fino alle soglie di cui all’articolo 35, mediante ricorso alle procedure di cui all’articolo 60, fatto salvo quanto previsto dall’articolo 97, comma 8 Ma come se non bastasse c’è anche: -la modifica del limite dei lavori in subappalto che sale al 40% dell’importo complessivo del contratto di lavori, servizi o forniture – la sospensione del comma 6 dell’art. 105 (indicazione della terna di sub appaltatori) – il superamento, in parte, delle linee guida Anac e dei decreti attuativi (emanati ed ancora da emanare in attuazione del dlgs n. 50/2016), che saranno sostituiti da un regolamento unico.

La ciliegina sulla torta è rappresentata dalla sospensione del comma 6 dell’Art. 105…! Il decreto approvato smonta il Codice degli appalti approvato nella scorsa legislatura: una riforma in linea con gli standard europei, pensata per contrastare il malaffare e tutelare la concorrenza, la trasparenza, le buone imprese, la sicurezza e la tutela dei lavoratori. Si è preferito tornare alla palude, nonostante la quasi unanime forte contrarietà dei sindacati e delle categorie produttive. Siamo di fronte a scelte che aumentano il rischio di comportamenti collusivi e malavitosi, nonché di maggior sfruttamento e di minor sicurezza sul lavoro. PS: c’è da aggiungere altro?

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