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DIE LETZTE UMFASSUNG, nel dolce ricordo di Rolf Knütel

Napoli, 28 Ottobre – Tra le grandezze i cui valori non possono scendere al di sotto dello zero v’è sicuramente il tempo: quest’ultimo vergeht so schnell (it.: “scorre così  velocemente”) da impedire ad ognuno di noi un’approfondita meditazione in ordine a quel che accade nell’immediato, specie allorquando l’evento presenti i connotati della mestizia.

Ed è proprio quest’ultima l’emozione negativa che ho provato nel preciso istante in cui son stato informato circa la triste scomparsa di Rolf Knütel, mio carissimo amicus maior, nonché giusromanista di fama internazionale: gli insegnamenti che egli ci ha trasmesso non pertengono solo alla sua attività accademica, dotta ed appassionata, bensì anche all’indole benigna che lo ha sempre caratterizzato, le cui pietre miliari vanno identificate nella continua disponibilità e – in particolare – nel profondo rispetto da lui nutrito per le cose e per gli altri, dimostrandosi sempre disposto a prodigarsi per venire in aiuto di chi, a qualsiasi titolo, glielo richiedeva. Tra i tanti soggetti che han goduto della generosità di Rolf vado annoverato anch’io: per tal ragione, non cesserò mai di esprimere la mia viva gratitudine per quanto di buono egli, nel corso degli anni, ha compiuto a mio beneficio, rivelandosi soprattutto una valida guida a livello morale, fornendomi preziosissimi consigli sul modo in cui affrontare tanto la mia carriera universitaria quanto la vita quotidiana.

L’intento della presente riflessione va ben al di là di ogni riferimento biografico o scientifico – attività il cui compimento richiederebbe un certo margine di tempo, che non ho -, volendo piuttosto porre l’accento sulla lectio vitae che Rolf ha trasmesso a chiunque ha avuto il piacere di conoscerlo ed il vanto di poter trascorrere diverse ore in sua compagnia.

Il garbo con cui rispondeva a coloro che lo contattavano e l’aplomb da lui mantenuto allorquando si sentiva lievemente scosso lo connotavano come un autentico netter Mann (che, tradotto, vuol dire “gentiluomo”), tratto comune a pochi soggetti attivi nel contesto – accademico, ma anche sociale – in cui egli ha operato nel corso dei suoi settantanove anni: quando veniva a conoscenza che taluno era intenzionato a trascorrere alcuni giorni a Bonn – città in cui viveva ed insegnava -, Rolf si adoprava per garantirgli un’accoglienza calorosa, a nulla rilevando lo status sociale dell’ospite.

La cordialità che gli era propria si evinceva prima facie dal modo in cui soleva ricevere le persone, dimostrandosi immediatamente pronto a dialogare con loro al fine di venire incontro alle loro esigenze, anche se non strettamente attinenti al percorso di studi che esse avevano intenzione di intraprendere a Bonn.

Questa mattina, pochi istanti dopo essermi ridestato, è affiorato nella mia mente il ricordo di quando il caro Rolf, all’atto del mio arrivo all’aeroporto di Colonia, era lì ad attendermi: quando ci siamo incontrati, non ha indugiato ad abbracciarmi forte, esprimendo così la sua contentezza riguardo alla mia scelta di studiare pro tempore presso il prestigioso ateneo Bonnense.

Durante il mio soggiorno in veste di studente Erasmus, egli ha seguito ogni passo del mio iter, scrivendomi costantemente e rendendosi disponibile ad incontrarmi, tanto per discutere circa l’andamento degli studi quanto per ascoltarmi ogniqualvolta avvertivo il bisogno di aprirmi: considerato il profondo legame d’amicizia intercorso tra lui ed il mio defunto padre, era una delle poche persone in grado di capirmi.

È inutile rimarcare che la sua dipartita è stata, tanto per me quanto per ognuno che ha avuto il privilegio di conoscerlo, fonte di devastazione; ma….lui m’ha insegnato che anche gli eventi nefasti rappresentano uno stimolo ad andare avanti a testa alta, senza cader vittima della disperazione.

Caro Rolf, l’abbraccio quasi paterno supra cennato è stato l’ultimo (die letzte Umfassung) del quale mi hai degnato nel corso della Tua vita terrena; tuttavia, atteso che ora sei alla presenza del Padre Celeste, son consapevole che un domani ci riabbracceremo di nuovo, con la differenza che…..potremo farlo ogni volta che vorremo.

Intendo concludere questo articolo in memoriam – che, si badi, non va affatto considerato un necrologio! – con una frase di Sant’Agostino d’Ippona, il cui pensiero m’induce sovente a meditare:

Coloro che amiamo e che abbiamo perduto

non sono più dove erano,

ma sono ovunque noi siamo.

 

Sono certo che sul Tuo volto, caro Rolf, stia ancora brillando quel dolce sorriso foriero di affetto e buonumore.

Grazie infinite per tutte le azioni caritatevoli che hai compiuto a mio beneficio e per l’esempio che hai dato a chi Ti ha conosciuto.

Riposa in pace!

Adriano Spagnuolo Vigorita   
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