Politica

Crisi di Governo, cosa succede ora? Zingaretti:” Il Pd chiama a raccolta tutte le forze che intendono fermare idee e personaggi pericolosi”

Napoli, 9 Agosto – La crisi di Governo è aperta: è il vicepremier Salvini che l’annuncia: «La maggioranza non c’è più, andiamo al voto». Adesso il passo successivo è che il presidente del Consiglio Conte salga al Quirinale per rassegnare le proprie dimissioni. E’ molto probabile che il Presidente della Repubblica Mattarella lo rinvierà in Parlamento per certificare con un voto la fine della maggioranza. C’è anche un’alternativa: il Capo dello Stato può accettare subito le dimissioni di Conte aprendo una crisi extraparlamentare.

In ogni caso, una volta certificata la fine del governo M5S-Lega, Mattarella aprirà le consultazioni per verificare se vi sia un’altra maggioranza possibile, convocando prima i presidenti di Senato e Camera e poi via via i senatori a vita e i rappresentanti dei vari gruppi parlamentari. Senza una maggioranza possibile, il Capo dello Stato non potrà fare altro che sciogliere le Camere indire nuove elezioni.

«Siamo pronti alla sfida. Nelle prossime elezioni non si deciderà solo quale governo ma anche del destino della nostra democrazia, della collocazione internazionale del nostro Paese». Nicola Zingaretti commenta così su Facebook l’apertura della crisi di governo tra M5S e Lega. «Il Pd chiama a raccolta tutte le forze che intendono fermare idee e personaggi pericolosi» aggiunge il segretario del Partito democratico. Che conclude: «Si vada alle camere e poi si aprano le urne per dare la parola agli italiani».

Grande soddisfazione anche per  Giorgia Meloni: «Come sempre sostenuto da Fratelli d’Italia non è possibile dare all’Italia il Governo di cui ha bisogno insieme al M5S di Di Maio, Fico e Toninelli. Bene la Lega che ne ha preso atto. Ora si torni al voto per dare agli italiani il governo sovranista che alle ultime elezioni europee hanno dimostrato di volere», conclude la presidente di Fdi.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Forza Italia si dice pronta: «Il dado è tratto: toccata con mano l’incapacità, l’inaffidabilità e la violenza dei 5 Stelle, la Lega ha finalmente staccato la spina al governo – dichiara in una nota Giorgio Mulé, portavoce dei gruppi azzurri alla Camera e al Senato – E il momento di ridare energia e fiducia a un Paese umiliato dai no dei pentastellati. Il centrodestra unito, lo stesso che governa con successo dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia, è l’antidoto per guarire le ferite inferte dall’ideologia oscurantista dei grillini. Forza Italia, come ribadito dal presidente Silvio Berlusconi, è pronta».

A questo punto, Come date più probabili del voto anticipato vengono date le domeniche del 13 o del 20 ottobre. Certezze ovviamente non ce ne sono. Se non una: le elezioni si svolgono in una data fra i 45 e i 70 giorni dallo scioglimento delle Camere. Il 13 o 20 ottobre presuppongono una crisi piuttosto rapida, con scioglimento delle Camere verso la fine di agosto. Nessuno però può affermare che questo sia lo scenario più probabile.

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