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Caserta, Intervista a Manuel Botta. La vita è un miracolo: l’incredibile storia di “Atom DJ”

Caserta, 6 Febbraio –  A volte sembra che il destino giochi, divertendosi con la vita delle persone, e non di rado accade che una sfortunata e incredibile  serie di eventi, soprattutto poi una volta superati, danno l’esatta percezione di quanto sia prezioso il dono dell’esistenza. Vi raccontiamo una storia molto triste, a tratti inverosimile, quella di Manuel Botta, 30anni di Bergamo, vivo per miracolo.

Manuel racconta la sua storia, e lancia senza esitazioni il suo prezioso messaggio: la vita, nonostante le vicissitudini che si incontrano lungo il suo  spesso tortuoso percorso, va sempre custodita con cura e attenzione, scoprendo, di giorno in giorno, i suoi lati affascinati e meravigliosi. “Avevo appena tre anni – dichiara Mauel con un velo di profonda malinconia negli occhi – quando sono stato abbandonato dalla mia famiglia, troppo piccolo per ricordare, fortunatamente. Ho trascorso metà della mia esistenza in un orfanotrofio, ma, a dire il vero, non ho avvertito la mancanza e l’affetto familiare, perché sono stato circondato da ragazzi che vivevano mia stessa situazione, con i quali ho instaurato rapporti veri e profondi. Era quella, in definitiva, la mia famiglia. Passavano giorni, mesi, addirittura anni senza che me ne accorgessi. Sapevo di essere stato abbandonato, ma non accusavo questo pesante fardello. Il Natale per me è tuttora un giorno qualsiasi. Crescendo, diventando adolescente mi hanno trasferito in una comunità a Bergamo, dove vi abitavano suore, distaccandomi così dai miei fratelli”.

 

Come trascorrevi le giornate in comunità?

“Si studiava, si giocava in cortile, ma la cosa che mi piaceva in assoluto fare era ascoltare musica, la mia “Compagna di vita”. Compio 18anni e per tre anni vivo in un piccolo appartamento in affitto. Mi sono talmente appassionato alla musica che scopro dunque di avere talento da Dj. Inizio a fare serate, compreso Karaoke, per potermi mantenere e pagare l’affitto. Il mio nome d’arte è Atom DJ. Quando un giorno, perseguitato dalla cattiva sorte, ebbi un brutto incidente stradale, mi spacciavano per morto. Per sei lunghi mesi sono stato inchiodato su una sedia a rotelle”.

Hai mai pensato di non farcela?

“Si, –  ci confida Manuel –  credevo realmente di non farcela. Ma sono rinato. Sono stato sottoposto ad un lungo intervento, il risultato è che ho protesi in tre parti del corpo”.

Dove hai trovato lo spirito giusto per affrontare questo martirio?

“Quando ho aperto gli occhi, sentivo i medici che parlavano tra di loro: è molto grave, povero ragazzo, dicevano. Ad un certo punto ho sentito nel profondo di me stesso il bisogno fortissimo di reagire. Ho dovuto imparare di nuovo a parlare e camminare. Sei lunghi mesi per riprendermi. Come se fossi morto e nato allo stesso tempo. Lo shock, il terrore indicibile che porterò sempre davanti agli occhi, è la morte della mia ragazza. Lei era con me in quel tragico incidente in moto”.

Cosa hai pensato in quel momento?

“Speravo che fosse solo un brutto sogno, quando poi ho realizzato di essere vivo per miracolo, subito dopo, avrei voluto sprofondare nelle viscere della terra nell’attimo in cui presi coscienza della terribile notizia della sua morte…..  Il tempo, si dice, guarisce le ferite, ed io grazie alle tante passioni della mia vita come per esempio  i social e il mondo di Facebook, ho avuto la possibilità di conoscere e amare la mia attuale compagna, Benedetta. Lei mi ha capito dal primo momento, e dopo un pò abbiamo deciso di andare a vivere insieme. Attualmente viviamo in un piccolo paese di provincia, Poggiomarino. Siamo una coppia molto affiatata”.

Hai qualche desiderio nascosto nel cassetto che vorresti realizzare?

“Vorrei sistemarmi e trovare una bella casa per poter prendere così decisioni importanti”.

Concludiamo con l’ultima domanda: cosa provi ascoltando musica?

Per me la musica è qualcosa che mi completa, sopperisce in un certo senso alla mancanza di affetto. Mi aiuta a stare bene con me stesso, mi isola dal mondo esterno, donandomi la magica sensazione della tranquillità e dell’armonia dell’anima”.

 

 

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