Politica

Campania, le consigliere Ciarambino e Muscarà (M5S):”Salviamo Campania ambiente e servizi affidandole la manutenzione dei nostri ospedali”

Le consigliere regionali Ciarambino e Muscarà: “400 dipendenti senza stipendio. Nessun servizio di edilizia nonostante sia nella mission della partecipata”

Napoli, 13 Febbraio – “Soltanto ottimizzando al massimo competenze e professionalità del personale e sfruttando fino in fondo gli obiettivi della mission aziendale, sarà possibile salvare Campania Ambiente e Servizi, società in house con la Regione Campania, che in sette anni di vita ha prodotto debiti per 11 milioni. Una situazione che impedisce la nascita del Polo ambientale, che riunisce quattro società regionali sotto un’unica gestione, nonostante i tentativi di salvataggio di Cas con continui interventi di rafforzamento patrimoniale, l’ultimo dei quali, pari a sei milioni e mezzo, previsto dalla Stabilità 2019. A farne le spese sono i 400 dipendenti che da due mesi non percepiscono lo stipendio. Parliamo di una società multiservizi che ha tra i suoi compiti quello di provvedere alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili della Regione, delle Aziende sanitarie e delle Partecipate. Eppure in tutti questi anni si è limitata a svolgere funzioni collegate al settore ambientale, tra raccolta rifiuti e disinquinamento degli alvei fluviali. Ed è paradossale che manchi proprio la manutenzione del patrimonio immobiliare regionale, tenuto conto dello stato di fatiscenza di numerose strutture, gran parte delle quali fanno capo alle aziende sanitarie”. Lo dichiarano la consigliera regionale e presidente della Commissione Trasparenza Valeria Ciarambino e la capogruppo regionale M5S Maria Muscarà, a margine dell’audizione in Commissione Trasparenza durante la quale è stato ascoltato l’amministratore delegato di Cas Luca Esposito.

“All’attuazione solo parziale della mission aziendale e ai costi di gestione elevati, gran parte dei quali relativi ai costi del personale, si aggiunga un lungo elenco di sprechi. Molte attività vengono esternalizzate, nonostante sia inquadrato personale con specifiche competenze, facendo della Cas l’ennesimo carrozzone come tutte le altre partecipate regionali. Il parco mezzi è totalmente a noleggio, con un costo stimato ad oggi di oltre un milione di euro, così come a noleggio sono i mezzi d’opera, tra escavatori, bobcat e camion, per 300mila euro, un prezzo che risulterebbe superiore 40% in più rispetto ai prezzi di mercato. L’unica sede e un appartamento di 400 metri quadri al parco Comola Ricci che ospita 60 amministrativi, un numero esorbitante per una società che dovrebbe svolgere servizi di manutenzione. Per non parlare del personale registrato sui libri presenze, ma che risulterebbe assente dai luoghi di lavoro. Ci segnalano, inoltre, il caso limite di un dipendente, Domenico Mollica, che sebbene arrestato per camorra, risulterebbe regolarmente salariato da Cas. Criticità effetto dell’assenza di un piano aziendale e di una vera programmazione per una società dalle potenzialità altissime, ma di cui non si è mai tenuto conto”.

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