Politica

Campania, Ciarambino (M5S):”De Luca riempie la sanità di precari e osa negare l’assunzione ai Navigator”

La consigliera regionale: “Abbiamo operatori a tempo determinato nelle Asl e nei principali ospedali, somministrati a 5 euro l’ora e 118 affidato a volontari”

 

Napoli, 23 Luglio – “Dopo aver inondato la Campania di precari e aver varato un piano-lavoro truffa che produrrà un esercito di 10mila tirocinanti che non vedranno mai la luce di un’occupazione, De Luca osa ancora negare la legittima assunzione dei Navigator, 500 giovani vincitori di un bando pubblico. L’uomo che si rifiuta di formalizzare l’assunzione di 3.700 Lsu, pur avendo a disposizione i fondi necessari, da quattro anni sta rinfoltendo di precari e interinali le fila della sanità campana. E’ di questi giorni la pubblicazione della graduatoria dell’avviso pubblico per 40 infermieri a tempo determinato al Ruggi di Salerno. Avvisi per personale a tempo determinato sono stati pubblicati, negli ultimi tre mesi, da Asl Napoli 2, Policlinico, Azienda dei Colli, Asl Napoli 1 e Asl di Avellino. Nel migliore dei casi, parliamo di incarichi semestrali con la previsione di una sola proroga al massimo. Il tutto in spregio alla legge Madia che vieta rapporti di lavoro a tempo determinato se non prima che vengano esaurite le procedure di stabilizzazione in corso”. Così la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino.

“Per non parlare dei lavoratori somministrati – prosegue Ciarambino -, tutti laureati e remunerati con un salario che non supera i 5 euro l’ora, sebbene si tratti di laureati impiegati nei pronto soccorso, nelle sale operatorie o in terapia intensiva. Senza dimenticare le partite Iva. Ma il culmine lo si raggiunge con gli equipaggi del 118 formati esclusivamente da personale volontario, accuratamente formato per l’emergenza, a fronte di un rimborso spese che non supera 800 euro al mese. Questi sono gli effetti della rivoluzione del lavoro di De Luca, il precarizzatore per eccellenza, che nega lavoro a 500 giovani laureati, pagati direttamente dal Ministero del Lavoro con 1.700 euro netti di stipendio mensile, oltre a un rimborso forfettario di 300 euro, che andrebbero a incrementare il personale dei malandati Centri per l’impiego senza dunque alcun aggravio di spesa per la Regione. Professionisti grazie al cui impegno sarà possibile far partire dal fase due del reddito di Cittadinanza e trovare un’occupazione a decine di migliaia di cittadini nella regione con uno dei più alti tassi di disoccupazione d’Europa”.

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