Politica

Benevento, Elezione Europee. Intervista a Leonardo Ciccopiedi candidato nella Circoscrizione Meridionale

Benevento, 10 Maggio – Dal 2018, Responsabile Provinciale Organizzativo di Forza Italia per la Provincia di Benevento, Leonardo Ciccopiedi, è candidato alle Elezioni Europee nella Circoscrizione Meridionale (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia). Politico ed imprenditore del Sud d’Italia. Attivista del movimento di Forza Italia dal 1999, berlusconiano della prima ora. Laureato in Giurisprudenza presso l’Università LUISS di Roma, specializzato in Diritto Commerciale Internazionale, ha fondato una società che aiuta gli imprenditori ad internazionalizzare la propria azienda.

 Divenuto Responsabile Organizzativo di Forza Italia per Benevento e la Provincia, si è sempre impegnato e battuto per la sua città e il suo territorio, utilizzando la sua competenza, nel settore economico-legale, per lo sviluppo delle imprese del Mezzogiorno. Convinto che l’Italia possa incrementare il suo PIL a partire dal turismo, valorizzando i suoi prodotti, la moda, la cultura e l’enogastronomia per far diventare il nostro Paese un marchio di eccellenza. Bisogna portare l’Europa e le aziende estere ad investire nuovamente in Italia, mirando a creare una flat tax unica per tutti i Paesi dell’Europa, con regole comuni ma che tengano conto delle differenze tra i vari Stati e delle diverse economie.

Quali sono le motivazioni che l’hanno spinta a candidarsi alle prossime elezioni europee del 26 maggio?

“In un momento difficile per Forza Italia, in un’elezione altrettanto complicata, ho scelto di metterci la faccia! Per troppo tempo, l’unico a mettercela è stato solo Silvio Berlusconi. Tutti gli altri si sono nascosti dietro la sua leadership ecumenica. L’unico che prendeva i voti era quasi esclusivamente Berlusconi, mentre gli altri venivano di conseguenza eletti. Oggi, invece, è giusto che tutti quanti s’impegnino a sostenere il Presidente per riportarlo la’ dove i giochi di palazzo lo avevano cacciato con un Golpe. In un momento in cui era necessario spendersi per il Presidente e per il partito, i più si sono nascosti. Mi sono candidato per dare rappresentanza a quella parte d’Italia che non ha bisogno di urlare, che non vuole cercare in continuazione nemici da combattere. Voglio dare voce al mio Sud, fatto di gente che si dà da fare, con onestà e dignità, e che, in cambio vuole essere messo al centro dell’operato politico, vuole occupazione, collegamenti ed infrastrutture, scuole sicure ed una sanità eccellente. Vuole essere competitivo ed avere le stesse opportunità del Nord, pagate, a caro prezzo, anche dai cittadini del meridione”

Lei è un candidato del Sannio e sta intraprendendo quella che è la strada della politica europea. Come pensa di interfacciarsi con le varie istituzioni comunali, provinciali e regionali, e soprattutto con quali proposte?

“L’Europa così com’è non ci piace! Deve cambiare, deve dar voce e rappresentanza alle tante realtà che riunisce dentro di sé. Le istituzioni sono fatte, al suo interno, di cittadini che, come tutti gli altri, vogliono il bene del proprio territorio. Bisogna far comprendere che l’Europa, con le giuste modifiche, può diventare una grande opportunità per il territorio sannita e per tutto il Mezzogiorno. Le istituzioni locali devono rimboccarsi le maniche e lavorare insieme per far ripartire un’economia ferma da troppo tempo. Comuni, province e regioni devono recepire i bandi europei che possono agevolare scambi ed gli investimenti per permettere al territorio di svilupparsi”.

Qual è secondo lei il motivo per cui il partito azzurro sta vivendo un periodo di crisi politica e molti degli elettori sembrano non più configurarsi con gli ideali e la linea di pensiero espressa da Forza Italia?

“Innanzitutto, vi è un problema di comunicazione perché siamo in un momento in cui sembra prevalere chi strilla e non chi rappresenta le proprie idee in modo pacato. Noi abbiamo delle idee forti ma, al tempo stesso, non intendiamo rappresentarle strillando sui social o nelle piazze. Non seguiamo il modus operandi dei gilet gialli in Francia o dei 5Stelle. A questo si aggiunge che una parte della classe dirigente del partito non è all’altezza di Silvio Berlusconi”.

Lei è un giovane imprenditore, un professionista che ha scommesso e continua a scommettere sul Sannio. Pensa che la situazione attuale dal punto di vista occupazionale necessiti di qualche provvedimento? E se si di che tipo e come attuarlo?

“Il Mezzogiorno è un territorio vastissimo, pieno di eccellenze e, a volte, sottovalutato. All’interno di questo, vi è il Sannio. È su quest’ultimo, sul mio territorio, che voglio puntare: abbiamo tanti luoghi magnifici e poco valorizzati, un patrimonio storico e culturale con alcuni siti inseriti all’interno del Patrimonio dell’Unesco. E abbiamo prodotti enogastronomici d’èlite che possono fornire un grande slancio al Made in Italy. La situazione economica e lavorativa deve ripartire proprio da questo: rivalutando il territorio, creiamo occupazione per le nuove generazioni che non saranno più costrette ad abbandonare il Sannio in cerca di un lavoro. Il lavoro si crea dal basso, fino a creare una rete che può svilupparsi e crescere, diventando un’eccellenza. Purtroppo per troppo tempo la cattiva politica si è limitata ad utilizzare il lavoro come merce di scambio. Sta alle nuove generazioni segnare il passo”.

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