Cronaca

Appalti e corruzione nel nolano: 5 arresti tra imprenditori e pubblici funzionari

Nola, 29 Gennaio – Appalti e corruzione a Nola, cinque arresti tra funzionari pubblici e imprenditori, accusati, a vario titolo, di corruzione e turbata libertà degli incanti in relazione ad una gara di appalto indetta dal Comune di Nola. La gara d’appalto sulla quale si è concentrata l’attenzione degli inquirenti riguarda l’esecuzione dei lavori di riqualificazione urbana ed ambientale delle frazioni di Piazzolla e Polvica, completamento delle reti fognarie di quel Comune e del collettore San Giuseppe Vesuviano-Piazzolla.

Le misure cautelari sono state notificate al responsabile unico del procedimento della gara, Gustavo Anaclerio, il quale, secondo gli investigatori, attraverso l’intermediazione di Antonio Sommese, collaboratore dell’ex assessore allo Sviluppo e Promozione del Turismo della Regione Campania, Pasquale Sommese e dell’imprenditore di Melito di Napoli Luigi Marrone, è gravemente indiziato di avere consegnato in anteprima agli ingegneri Guglielmo La Regina e Umberto Perillo documenti riservati. Una condotta, secondo quanto contestato, che avrebbe così consentito ai professionisti di redigere l’offerta tecnica in termini maggiormente vantaggiosi rispetto ai concorrenti garantendo l’aggiudicazione della gara al raggruppamento temporaneo di imprese denominato Icoop – Impregivi degli imprenditori edili Antonio Piccolo di Casapesenna e Pasquale Viro di Afragola. Coinvolto, per collusione, anche il presidente della commissione di gara – funzionario tecnico del provveditorato interregionale opere pubbliche della Campania, Molise e Basilicata – Catello Esposito. Il favorire la Icoop – Impregivi avrebbe prodotto tangenti destinate ad Anaclerio, circa 70mila euro, e Antonio Sommese, 15mila euro.

Una somma destinata a finanziare la campagna elettorale di Pasquale Sommese per le elezioni regionali del 2015. All’esito dell’inchiesta Gustavo Anaclerio, Luigi Marrone, Antonio Piccolo e Pasquale Viro sono risultati destinatari della custodia cautelare in carcere, mentre nei confronti di Catello Esposito sono stati decisi gli arresti domiciliari. Pasquale Sommese fa sapere agli organi di stampa: “si è voluto operare un inaccettabile accostamento a vicende che apprendo solo dagli organi di stampa, non essendo neanche indagato, a me totalmente estranee e del tutto sconosciute”. L’inchiesta, conosciuta col nome di“The Queen” la conosciamo tutti, ma a quanto pare inizia il secondo atto.

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