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Acerra, Teatro Italia: Gino Rivieccio in scena con “Cavalli di Ritorno 2.0”

Acerra, 28 Marzo  – Grande consenso di pubblico e di critica per Cavalli di ritorno 2.0”, regia di Gino Rivieccio, con Rosario Minervini e Paola Bocchetti, con la partecipazione, in video, di Giovanni Esposito. Lo spettacolo prende spunto da quello che è conosciuto come Il “cavallo di ritorno”.

Questa pratica consiste in una triste pratica illegale diffusa, generalmente consistente in un’estorsione. Secondo questa oscura prassi  si prevede il pagamento di un riscatto. In pratica il malcapitato potrebbe comprare, se vuole e non scegliere altra via, ciò che è già suo e portato via di recente con un furto! Il fenomeno, in particolar modo, riguarda il settore del trasporto come autoveicoli. Originariamente, con la locuzione “cavallo di ritorno” si intendeva il cavallo da nolo, ossia il cavallo preso in affitto quando, all’epoca, era il mezzo di trasporto diffuso.

Oggi, con l’asserzione “cavallo di ritorno” s’intende ben altro!  A teatro non è in scena il triste fatto di cronaca ma solo lo spunto per raccontare una storia scenica per divertirsi e riflettere un poco. Gino Rivieccio è nello spettacolo dal titolo “Cavalli di ritorno 2.0” scritto da Riccardo Cassini e Gustavo Verde con la collaborazione di Gianni Puca. Lo spettacolo; un avvicendarsi di battute comiche, legate tra loro dalla serrata e divertente conversazione che il protagonista, Gino Rivieccio, intrattiene con il pubblico. Il pretesto scenico è la perdita del telefono cellulare.

Per tal motivo il protagonista Rivieccio si ritroverà in un giogo più grande di lui; in una situazione senza uscita! Chi lo ritrova non usa la cortesia di restituirlo al legittimo proprietario come qualsiasi buon cristiano o come una persona di alti principi morali. Quest’ultimo si comporterà come chi usa il classico cavallo di ritorno; anche se non proprio! Un ricatto sul piano culturale che si addentra in soggetti proprio dello spettacolo. Gino Rivieccio, interprete di se stesso, si ritroverà nella stretta morsa di un suo fan interpretato da Giovanni Esposito; per intenderci, in “video conferenza”! Riguardo al fan s’immagina tutta una situazione teatrale, scenica: è pronto a vendicarsi per l’affronto subito in un aeroporto, davanti alla sua ex fidanzata.

Un affronto intollerabile!  Rivieccio; la sua colpa scenica e di esser stato distaccato riguardo a una semplice richiesta di un selfie fotografico. Una situazione che sicuramente ha preso spunto da qualche recente fatto di cronaca. Lo spettacolo segue un clima di cordialità scenica nei confronti del pubblico. In scena una caratteristica del nostro tempo: il mondo dei Social network, della tecnologia in generale; il racconto scenico parte dallo smarrimento del telefonino; sarà restituito nell’epilogo. Un telefono cellulare: in passato un semplice aggeggio per telefonare; oggi potrebbe esser utilizzato anche per foto, appunti riservati, password del proprio conto. In breve il racconto di dati personali, di una vita intera!

Tra un racconto scenico e l’altro lo spettacolo propone i grandi successi del protagonista affiancato da Paola Bocchetti e Rosario Minervini, interpretando diversi personaggi del repertorio di Rivieccio.  Ecco apparire sul palco un’interpretazione di Maria De Filippi che ospita Biancaneve che racconta la sua vita dopo il matrimonio con il principe azzurro; tutt’altro che azzurro! Meno favolistico di come si potrebbe credere! Tra scenette varie, quella particolare del maggiordomo diciamo di cultura modesta e non elevata intellettualmente; quest’ultimo si chiama di cognome “quaranta”; fin qui nulla da eccepire; ma che succede se l’altro personaggio di cognome fa “cinqueperotto”!  

In conclusione Gino Rivieccio riesce a divertire il suo pubblico con eleganza con le caratteristiche proprie quali one man show anche se affiancato da validi interpreti. Alla fine dello spettacolo, un ammirevole, bel fuori programma, Rivieccio ha invitato, il Sindaco di Acerra, Raffaele Lettieri, presente in platea, a salire sul palcoscenico per un cordiale saluto al pubblico.

 

Antonio Romano

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